Chiara Gualzetti Storia è una vicenda che ha profondamente colpito l’Italia. Chiara, che non aveva ancora compiuto 16 anni, è stata trovata morta il 28 giugno 2021 a Monteveglio, in provincia di Bologna. Il suo corpo, parzialmente nascosto da un cespuglio ai piedi dell’Abbazia di Monteveglio, presentava ferite da coltello e altre lesioni. Un amico con cui la ragazza aveva un appuntamento la sera prima del ritrovamento del corpo è stato immediatamente arrestato per l’omicidio. Il giovane ha confessato le sue responsabilità.

Il gruppo di Radio Immaginaria, una web radio per adolescenti, ha lanciato un podcast intitolato “L’Arco di Chiara” che racconta la storia della giovane. Il podcast descrive Chiara come una ragazza “che avrebbe potuto essere qualsiasi adolescente della nostra età, con un finale unico: 5 coltellate alla schiena e al petto”.
I ragazzi della radio hanno incontrato i genitori di Chiara, Giusi e Vincenzo, e hanno iniziato a pensare che questa storia avesse trovato loro. Con l’aiuto di alcuni esperti, hanno capito che dovevano trovare un modo per essere utili ai loro amici e sensibilizzarli sui pericoli quotidiani che spesso non notano.
Dettagli Personali e Biografia di Chiara Gualzetti
Informazioni Personali | |
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Nome | Chiara Gualzetti |
Data di Nascita | 2005 |
Luogo di Nascita | Bologna, Italia |
Data di Morte | 27 giugno 2021 |
Luogo di Morte | Monteveglio, Bologna |
Età al Momento della Morte | 15 anni |
Genitori | Giusi e Vincenzo Gualzetti |
Link di Riferimento | Repubblica.it , Instagram |
La Storia Giudiziaria
Un amico e coetaneo di Chiara Gualzetti, con cui aveva organizzato di fare una passeggiata, è accusato del brutale omicidio. Recentemente, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale per i minorenni, Anna Filocamo, ha ordinato una valutazione psichiatrica sul ragazzo. Chiara è stata trovata morta non lontano da casa sua, a Monteveglio, il 27 giugno 2021.
L’autopsia sul corpo della giovane ha confermato quanto detto dal sospettato agli investigatori: colpita al petto e al collo, senza possibilità di difendersi. Secondo i rilievi dei medici legali del Sant’Orsola, la quindicenne è morta per due coltellate al petto.
Vincenzo Gualzetti, il padre di Chiara, ha dichiarato: “Continuo a ripeterlo ad alta voce, vorrei una condanna esemplare, così la morte di mia figlia non sarebbe stata vana. Vorrei che fosse un monito e un esempio per tutti quei ragazzi che commettono reati e come questo assassino nei primi giorni credono e dicono che da minorenni non sono punibili.
Purtroppo c’è una delinquenza minorile che è sempre più dilagante e speriamo di combattere una ‘guerra’ che porti a qualcosa. Dopo un anno oggi è un giorno importante e speriamo di avere giustizia”.
La Reazione della Comunità
Insieme a Vincenzo, fuori dal tribunale per i minorenni in via del Pratello, c’era anche un gruppo di amici della ragazza, uno dei quali indossava una maglietta dell’associazione “L’arco di Chiara”. Questa associazione mira a far conoscere Chiara attraverso le storie della sua famiglia e dei suoi cari, ma soprattutto a sensibilizzare i giovani sui pericoli che possono incontrare senza rendersene conto.
Nelle ultime udienze in Corte d’Appello, sono stati ascoltati il perito del tribunale e tutti i consulenti sulla capacità di intendere e di volere del giovane al momento del reato. Il giorno dell’omicidio, Chiara Gualzetti, che avrebbe compiuto 16 anni in un mese, era stata attirata in una trappola dall’amico di cui si era innamorata.
Dopo il delitto, il corpo della ragazza è stato abbandonato ai margini di un bosco nel parco dell’Abbazia di Monteveglio e ritrovato dopo un giorno di ricerche. Il giovane, dopo essere stato arrestato, ha ammesso di aver premeditato l’omicidio e di aver già tentato di uccidere la sua amica in precedenza.
Motivazioni e Confessione dell’Assassino
Interrogato dagli investigatori, il sedicenne ha dichiarato di aver agito spinto da un demone, Samae, il protagonista della serie fantasy “Lucifer“. Durante le indagini è emerso che il giovane aveva menzionato questo nome anche durante alcune sedute con lo psicologo poco prima dell’omicidio.
Tre o quattro colloqui che però non avevano avuto ulteriori seguiti. Nonostante le dichiarazioni, il minorenne è stato riconosciuto come capace di intendere e di volere dall’esperto nominato dal tribunale per i minorenni, che ha anche evidenziato la sua “mancanza di empatia e senso di colpa”.
La storia di Chiara Gualzetti è un tragico monito sui pericoli che possono nascondersi anche nelle relazioni più vicine. La battaglia per la giustizia dei suoi genitori e amici continua, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani e prevenire future tragedie.
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