La Storia Siamo Noi, Il Capolavoro di Francesco De Gregori

La Storia Siamo Noi è uno dei brani più iconici di Francesco De Gregori. La canzone, che fa parte dell’album “Scacchi e Tarocchi”, è stata registrata per la prima volta da Gianni Morandi prima di diventare la traccia di apertura del disco di De Gregori, prodotto insieme a Ivano Fossati.

L’Origine di La Storia Siamo Noi

Scritta da Francesco De Gregori, La Storia Siamo Noi fu originariamente registrata da Gianni Morandi. Era il 1985 quando De Gregori lavorava al seguito di “La Donna Cannone”, un mini-LP che tre anni prima aveva dimostrato che “sì, i testi colti possono anche entrare nel mondo distratto della musica leggera”.

Il Principe entra in studio con Ivano Fossati, portando con sé un nastro contenente una vecchia registrazione di piano e voce, che aveva fatto qualche anno prima in una piccola stanza della RCA come una sorta di audizione. Quella registrazione, fatta con un vecchio registratore Revox a due tracce, aveva già incantato Gianni Morandi, che infatti pubblicò la sua versione nel 1984.

Quando si trattò di scegliere la lista delle canzoni che avrebbero composto “Scacchi e Tarocchi”, sia De Gregori che Fossati non ebbero dubbi: l’album doveva aprirsi con quella registrazione spoglia. La Storia Siamo Noi diventò così l’apripista di un album che contiene molte canzoni che si riferiscono a eventi reali e personaggi storici.

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L’Impatto di La Storia Siamo Noi

Nel raccontare la genesi di La Storia Siamo Noi, Francesco De Gregori ha dichiarato:

“Una mattina, uscendo di casa, vidi che il marciapiede era pieno di siringhe. Pensai: ‘Non mi riguarda finché mio figlio non si punge lì, giocando’. È così che è nata ‘La Storia Siamo Noi’, pensando che se non facciamo la storia, è la storia che fa noi, che ci toglie le sedie da sotto il culo, che ci brucia le stanze, che ci dà ragione o torto ogni giorno. Questo è tutto: c’è un disinteresse che la gente pensa di potersi permettere, ma poi si scopre sempre che non è vero.”

Il tema della canzone, quasi una poesia, è il significato della storia intesa come processo in continuo movimento, spesso non completamente comprensibile da noi, donne e uomini, persone comuni che si muovono, agiscono e producono attivamente azioni. Appartiene al popolo, a tutti i popoli, che vivono all’interno della storia, vi partecipano e la costruiscono quotidianamente. De Gregori afferma che “è il popolo che fa la storia”, un concetto illuministico.

Il Significato di La Storia Siamo Noi

Durante il discorso per la Festa della Repubblica del 2021, il Presidente Sergio Mattarella ha citato proprio questo passaggio di De Gregori, in armonia con il suo insegnamento e il lavoro del settennato: “Un bel passaggio di De Gregori dice ‘siamo la storia’, ‘nessuno si senta escluso'”, cioè un popolo coeso, un popolo di costruttori.

Mattarella voleva riferirsi al fatto che settantacinque anni di Repubblica sono stati assemblati e definiti da tutti gli italiani e anche da coloro che, pur non essendo nati italiani, hanno tutti contribuito con il loro lavoro a costruire questi anni, nonostante mille incidenti e difficoltà, a sentirsi partecipi e protagonisti. Il Presidente ha voluto esortarci a non distanziarci, a non isolarci dagli altri, a essere uniti insieme nel partecipare alla Storia, nel farla.

Noi, come dice anche De Gregori, siamo tante piccole onde, forse insignificanti da sole, ma insieme formiamo il mare, in movimento; così dobbiamo essere parte integrante della storia, come cittadini che vivono attivamente la cosa comune, la “res publica”, come esseri onesti, sì persone comuni, ma allo stesso tempo intraprendenti, comuni e puliti, soprattutto dobbiamo essere partecipanti, anche se ci arrivano voci sconfitte e indifferenti: “E poi ti dicono ‘tutti sono uguali, tutti rubano nella stessa maniera'”.

L’Eredità di La Storia Siamo Noi

Il riferimento a padri e figli serve a significare un concetto che oggi è compreso con il passato, uno o oggi è il prodotto di ciò che è successo ieri. E così è qui che tutti gli uomini hanno un obiettivo comune, cioè non essere schiacciati da una storia cieca e forse incomprensibile ai più, il popolo e noi persone comuni dobbiamo contribuire a plasmare, protagonisti con le nostre azioni, una Storia chiara, comprensibile dove ciascuno di noi è di aiuto a sé stesso e agli altri, un concetto di uomini solidali e cooperativi.

Voglio citare un ultimo passaggio, appena accennato dall’autore, quasi veloce, ma molto significativo, soprattutto in questi tempi, cioè: “siamo, bella ciao, che se ne vanno”. Un pezzo di musica popolare, nato come canto delle mondine tra Emilia e Lombardia, ma diventato noto soprattutto come canto della Liberazione; un legame, quindi, con la Resistenza, l’antifascismo, la Costituzione del ’48: una denuncia efficace contro il neofascismo.

Per ulteriori informazioni su Francesco De Gregori, visita il suo profilo Instagram ufficiale.